Narrazioni

 

Corso di formazione per “FACILITATORE NARRATIVO”

promosso dall’Associazione culturale e di promozione sociale

“Psicologia Umanistica e delle Narrazioni. Psicanalisi. Arte. Scienze Umane”

Il corso, articolato in 3 anni, prevede 2 parti. Una parte tematica di formazione psicanalitica e pedagogica. Una parte specialistica, che riguarda la narrazione, l’”uso” del fiabico, del racconto, del “frammento letterario” e del filmico.

IL FACILITATORE NARRATIVO PREVEDE 2 AMBITI:

  • Nell’infanzia-adolescenza

-  In aiuto alle famiglie disagiate con bambini e adolescenti con disturbi dell’umore e del comportamento alimentare, ma pure dove vi sono difficoltà  di apprendimento e scolarizzazione.

-  Supporto alla famiglia con momenti di facilitazione narrativa condivisa.

- Come facilitatore narrativo (formativo) nell’assistenza dei bambini in caso di assenza dei genitori (baby-sitter formativo e sociale)

  • Nel rapporto con l’adulto

Per creare possibilità trasformative in situazioni di crisi, ospedalizzazione (difficoltà psicologiche e malattia-trauma), nell’elaborazione del lutto e negli hospice nell’accompagnamento di fine vita.

OBIETTIVI DEL CORSO

  • Opportunità formativa qualificata
  • Consapevolezza del ruolo di facilitatore narrativo
  • Conoscenze di base in ambito pedagogico, psicanalitico, narrativo e di cura
  • Acquisizione di competenze specifiche narrative, fiabiche, filmiche, secondo la psicoanalisi narrativa

CHI E’ IL FACILITATORE NARRATIVO

Nella società odierna prevale la spinta a un “sempre più” di soddisfazione, di godimento, nel predominio degli oggetti e delle cose. La funzione simbolica è impoverita, il soggetto umano è ridotto a oggetto di consumo, consuma e si consuma. 

La parola è svuotata di senso, privata della sua essenza intrinseca, propria dell’essere umano, infatti chi soffre dei “nuovi” sintomi (anoressia, bulimia, dipendenze, depressioni) presenta una forte incapacità alla rappresentatività e alla narratività. Emerge dunque l’urgenza di risignificare le facoltà simboliche, rispetto all’agito, al pulsivo, così dominanti oggi. 

Il facilitatore narrativo nasce come risposta a questa condizione di decadimento dell’”ordine simbolico” a favore dell’oggetto concreto. Grazie alla competenza simbolica, il facilitatore può aiutare il bambino e l’adulto nella soggettivazione, nel rapporto con l’Altro. La narrazione non è descrizione, ma una esperienza “creatrice” (non è linguaggio della oggettivazione, esplicitazione, ma della soggettivazione, della non-evidenza).

 

Calendario degli argomenti

 

Parte tematica

psicanalitica e pedagogica

 

  • 30 ottobre 2011

I tre registri della psicanalisi: “immaginario”, “simbolico”, “reale”.

Il Super-Io contemporaneo: “sempre più” di godimento, di soddisfazione. La Cosa.

  • 13 novembre

I due compiti della madre: “rêverie”, “capacità al negativo”. La “fiducia basica”.

L’importanza del ritmo presenza-assenza. “Tenere in bocca la Cosa-seno” impedisce di accedere alla funzione simbolica della parola, (W.  Bion).

  • 27 novembre

La “madre coccodrillo”, la “madre colla”, il figlio oggetto interno della madre, “il bambino Vampiro”.

  • 11 dicembre

La spinta alla Cosa: il corpo magro come feticcio, il corpo muro, il corpo rifiuto, mutilato.

  • 8 gennaio 2012

Desiderio debole e il controllo dell’Altro: condizioni di dipendenza e saturazione.

  • 22 gennaio

La funzione dello specchio. La madre specchio-unidirezionale, il ghigno, la madre specchio-distorcente.

  • 5 febbraio

Il complesso del fratello, della sorella.

  • 19 febbraio

La bellezza e la bestia interiore. Il “sabotatore interno”.

  • 4 marzo

Guardare ed essere guardati. “Mangiare” e “penetrare” con gli occhi.

Lo sguardo “falsamente benevolo”, ovvero della “mela avvelenata”.

  • 18 marzo

La Legge come taglio simbolico. Appartenenza ed erranza. Conflitto e violenza.

  • 1 aprile

“Servirsi del padre”.

  • 15 aprile

L’umanizzazione della vita.

 

            Sede:     Vicolo Bolognetti n. 2  Bologna.       

            Orario:   10.00-12.00.

      

Parte specialistica (1° anno)

Sulla fiaba -Film per l’infanzia

 

  • 5 maggio 2012

Le prime narrazioni: la forma fiaba. Perché la fiaba. Come attivare il simbolico fin da piccolissimi.

  • 19 maggio

Fiabe educative: come riconoscere e circoscrivere il pulsivo (“La regina delle api”, “I tre porcellini”, “Fratellino e sorellina”, “Le tre piume”, “I dodici fratelli”, “La pappa dolce”).

  • 26 maggio

Fiabe sulla identificazione, ovvero dello specchio, la madre come specchio, la madre-unidirezionale, il ghigno, la madre specchio-distorcente, lo specchio infranto (“Biancaneve”).

  • 9 giugno

La fiaba per riconoscere “seno buono” e “seno cattivo” (“Cenerentola e le sorellastre”). Analisi dei personaggi-dell’ambiente-dell’invisibile (il dono-prodigio, le figure soccorrevoli, la formula).

  • 16 giugno

“Hansel e Gretel”: la madre divorante e la mancanza del padre.

  • 23 giugno

Come usare un film con neonati e bambini. La funzione dell’elemento Alfa e della funzione Alfa (W. Bion). Immagini e colori. Le connessioni. Legami di sequenze, le sequenze del “far paura”, le sequenze “concilianti”. I film del “seno buono”. Il testo filmico. Il fermo immagine. Come parlare del senso del film ai bambini. Il personaggio che tiene unito il racconto, gli oppositori, le soluzioni.

            Sede :  Vicolo Bolognetti 2, Bologna.

            Orario: 15:30-17:30

Curatrice e Relatore delle lezioni: Dott.ssa Beatrice Balsamo, Psicoanalista.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 051522510 cell. 339 5991149

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.